Jeri: una gemma incastonata tra il blu cobalto del mare e il bianco accecante del deserto

Jericoacoara è senza dubbio una delle più famose destinazioni turistiche del Brasile. Si trova a circa 300 km a ovest di Fortaleza, capitale del Ceara', in piena area equatoriale, ed è situata su un promontorio tra l’oceano e il deserto, praticamente isolata dal resto del Mondo. Era un piccolo villaggio di pescatori fino a due decenni fa, quando cominciò a diventare popolare tra alcune comunità giovanili amanti del mare, grazie ai suoi splendidi paesaggi, alle ampie spiagge e soprattutto ai venti costanti perfetti sia per il windsurf che per il kitesurf.

Alcune "balse" che permettono di raggiungere Jeri attraverso un corso d'acqua.

Jeri, come viene affettuosamente chiamata questa ridente cittadina dai suoi assidui frequentatori, è infatti il tipo di posto idilliaco dove molti viaggiatori finiscono per decidere di rimanere più a lungo di quanto avevano previsto in origine. E di fatto, oltre ad essere apprezzata dal tradizionale turismo brasiliano, ha saputo esercitare un fascino seducente anche presso la comunità internazionale, al punto che molti dei suoi residenti stabili provengono oggi da tutto il Mondo. È un luogo molto distante dal mondo frettoloso contemporaneo fatto di sirene stridenti, ingorghi di traffico e stress di ogni tipo. Un luogo dove le strade sono pavimentate con sabbia, dove le spiagge si estendono a perdita d'occhio e dove le acque tiepide dell’oceano si sposano con le brezze costanti che accarezzano, facendole ondeggiare dolcemente, le palme native.

Come si è detto, fino a circa 20 anni fa, Jericoacoara era ancora un villaggio di pescatori isolato e semplice. Non vi erano strade, nè elettricità. Era senza telefoni, senza televisori, senza giornali, e lo stesso denaro era usato molto raramente. Infine, quasi timidamente, si sono affacciati i primi turisti. Ma già dal 1984, tutta l'area intorno a Jericoacoara era stata dichiarata Area di Protezione Ambientale (APA), divenendo infine un Parco Nazionale nel 2002.

Questo ha portato molte restrizioni alla costruzione di nuovi immobili e un notevole controllo sui flussi di turismo, che hanno contribuito a preservare grandemente la zona. Alla fine, anche l'elettricità è arrivata in paese ed oggi docce con acqua calda e aria condizionata non sono più articoli di lusso. Tuttavia, l' illuminazione delle strade è vietata dalla legge locale e le stesse restano di sabbia con un severo divieto ad asfaltare persino quelle che collegano Jeri al “Mondo civile”, ovvero le piste che attraversano il deserto o quelle che corrono lungo la spiaggia.

Jericoacoara è stata dichiarata dal Washington Post una delle dieci migliori spiagge del mondo e considerato dagli stessi brasiliani la migliore spiaggia nel loro Paese. In realtà, Jericoacoara è un'oasi tra bianche dune di sabbia ed il blu cobaldo dell’oceano, come una preziosa gemma incastonata nel cuore dell’omonimo Parco Nazionale.

Sebbene Jericoacoara disponga solo poche strade sabbiose, il villaggio ospita una grande varietà di ristoranti e caffè, molti negozi accoglienti e fornisce una vasta gamma di pousadas e piccoli alberghi. Il clima equatoriale rende la stagione turistica sempre più lunga ed ormai si può dire che non esistano più mesi di scarsa affluenza.





Il nuovo aeroporto internazionale di Cruz, a pochi chilometri da Jijoca, il comune da cui dipende Jeri, e che dovrebbe essere inaugurato per la fine del 2014, costituirà evidentemente uno nuovo stimolo per un ulteriore incremento turistico di Jericoacora e di tutta la regione ad essa collegata. Ma il territorio occupato dal villaggio di Jeri, costretto tra l’oceano ed il deserto, non offre più molte opportunità di sviluppo, ed i pochi terreni ancora in vendita sono costituiti da appezzamenti di qualche centinaio di metri quadri, in casi eccezionali di poche migliaia di MQ e comunque vengono offerti a prezzi sempre più esorbitanti.

Le lagune di Jericocoara

Una delle mete più ambite dai turisti che si recano a Jeri è certamente costituita dall’ escursione alle due Lagune che si trovano ai limiti del deserto: Lagoa Paraiso e Lagoa Azul. Per raggiungerle è necessario attraversare le dune di sabbia che circondano Jeri e di fatto esse si trovano sulla strada che è necessario percorrere per giungere al primo centro abitato prossimo a Jericoacoara, ovvero la cittadina di Jijoca. Le due lagune, una attigua all’altra, e negli anni di piogge più frequenti tra di loro collegate, sono una vera meraviglia sia per i paesaggi che le circondano, fatti di candide dune desertiche che si alternano ad una rigogliosa vegetazione tropicale, che per le acque balneabili calde e cristalline. Infatti le stesse, che si tingono di un intenso turchese per la presenza della sabbia bianca e finissima del deserto, sono di origine pluviale, e dunque prive di sospensioni e turbolenze di ogni tipo.

Sulle coste delle due lagune sono state costruite negli anni alcune posade di modeste proporzioni, che offrono comunque ristoro ai molti turisti che intendono passare una giornata di svago e relax godendo della possibilità di fare un bagno nelle acque tranquille delle lagune, certamente meno agitate di quelle dell’oceano che è sempre mosso da onde maestose ed affascinanti, ma spesso anche pericolose per la balneazione. Non vi è turista che si rechi a Jericoacoara che, per quanto breve possa essere il suo soggiorno. si faccia sfuggire l’opportunità di godere di almeno una giornata alle Lagune.