Da 16 anni il Brasile ha una bassa inflazione e conduce una politica economica responsabile, una garanzia indispensabile per gli investitori internazionali. Il Brasile è un paese visto inoltre positivamente in tutto il mondo grazie alla sua gente felice e cordiale e la mancanza di conflitti etnici e culturali.
L’economia brasiliana è cresciuta del 7,5% nel 2010 e la previsione media di crescita per i prossimi quattro anni è tra il 5% e il 6% (di gran lunga superiore a quella di Usa, Europa e Giappone). Nel 2011 con un PIL di 2,2 trilioni di USD, il Brasile ha superato Italia ed Inghilterra, divenendo, come indicato in precedenza, la sesta economia mondiale. Secondo le stime fornite da Goldman Sachs sarà la quinta potenza economica nel 2014.
Il Brasile è ricco di una grande varietà di materie prime e il suo territorio è talmente esteso e variegato da essere in grado di adattarsi a infinite attività produttive. Ciò si riflette sia in agricoltura, sia nell'industria. E dunque molteplici sono i prodotti che il Brasile è in grado di fornire.
Secondo l’IBGE nel 2010 la produzione industriale è aumentata del 10,5%; il Brasile è tra i primi dieci paesi al mondo per produzioni industriali.
Il sottosuolo brasiliano è ricco di materie prime: il paese fornisce il 30% delle esportazioni mondiali di ferro. Inoltre vi sono giacimenti di manganese, di zinco, oro, stagno, pietre preziose e carbone. E infine il petrolio, recentemente scoperto al largo delle coste brasiliane: un'immensa ricchezza sepolta sotto una spessa coltre di sale e per la cui estrazione si stanno affinando le tecniche piu’ avanzate. Per il momento nessuno può quantificare il numero di barili di petrolio che si potranno estrarre anche se solo nel giacimento di Tupi si sono accertate riserve pari a 8 miliardi di barili. Impossibile effettuare valutazioni precise sugli altri giacimenti, Jupiter, Carioca, Bem-Te-Vi, Jubarte, Caramba, ma si parla di altri 33 miliardi di barili.
È il paese che possiede ancora le più vaste terre coltivabili da sfruttare (a fronte di una domanda mondiale che continuerà a crescere impetuosamente nei prossimi 50 anni). E’ uno tra i primi produttori ed esportatori di derrate agricole al mondo. Primo produttore di caffè (33% totale mondo), di arance (25%), di canna da zucchero (30%), soia (24%) ed etanolo (33%). Secondo per carne bovina e terzo per granoturco e pollame (vengono macellati quotidianamente 900.000 capi di pollame).
Il valore ha ormai superato il trilione di dollari. Nello specifico è il secondo mercato per aerei privati ed elicotteri, terzo per cellulari, quarto per pc e sesto per cosmetici.
Il Brasile è il primo mercato dell’America Latina e dell’area Mercosur.
I brasiliani con più di 65 anni sono solo il 7% della popolazione e questo significa che una grossa parte della società è costituita da lavoratori che possono far crescere ulteriormente il PIL. È una condizione che si è verificata negli anni Ottanta nelle cosiddette Tigri Asiatiche e ora è il turno del Brasile.
Le stime della Fondazione Getulio Vargas prevedono che nel 2014, anno dei Mondiali di Calcio, la classe media arriverà a rappresentare il 60% dell’intera popolazione, ovvero poco meno di 130mln di brasiliani.
Il sistema bancario brasiliano è solido con buoni fondamentali e questo significa una limitata esposizione alla finanza internazionale.
Sono ben noti lo spirito competitivo e la voglia di affermarsi dei Brasiliani.
Lo stesso investitore puo’ ottenere con facilita’ la possibilita’ di essere amministratore della societa’ costituita in Brasile. Per quanto concerne gli investimenti imoobiliari, non va dimenticato che gli stranieri hanno la piena proprietà del bene, godendo degli stessi diritti dei brasiliani.
L’agenzia di rating Moody’s Investors Service deciderà se aumentare il livello del merito di credito del Brasile entro la fine dell'anno. Tale rating era gia’ recentemente salito da “Baa3” a “Baa2”, mantenendo una prospettiva positiva. Il rating concesso dalle altre agenzie primarie è “BBB” da parte di Fitch e “BBB” da Standard & Poor’s.
Le necessita’ di migliorare le infrastrutture brasiliane hanno spinto il Governo Brasiliano a varare il PAC2 (Programa de Aceleraçao do Crescimento) che prevede investimenti per R$1.000mld (ca. €400mld) dal 2011 al 2014 e R$600mld (ca. €250mld) nel triennio successivo. Si tratta di investimenti in trasporti, energia, infrastrutture di base, sviluppo urbano, sicurezza, e edilizia per le classi disagiate.
L’investimento collegato ai Mondiali di Calcio è di €30mld (soltanto €2mld destinati alla costruzione e manutenzione degli stadi) e sono quantificati in €80mld i benefici che deriveranno dalle costruzioni, dall’aumento dei consumi e dal turismo. Per la fondazione Getulio Vargas l’impatto dei mondiali nel mercato del lavoro dovrebbe tradursi in 3,6mln di posti di lavoro e un aumento generale dei redditi pari a €27mld. Sarà invece di €13mld l’investimento collegato alle Olimpiadi del 2016 (sicurezza, turismo e trasporti) con un impatto economico di €60mld e la creazione di 1mln di posti di lavoro.